Spedizione, Reso e Contrassegno
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La spedizione alimentare è una cosa seria e noi di Bottega27 ci assicuriamo che i prodotti siano imballati a regola per preservarne in tutti i modi l'integrità e la bontà.
Quando il cliente riceve il pacco
Quando il cliente riceve il pacco, è tenuto immediatamente a visionarne l'esterno e, qualora ci siano importanti danneggiamenti, è pregato di:
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Solo così noi potremo provvedere a risolvere la problematica.
CONTRASSEGNO E RESO
La maggior parte dei prodotti acquistabili su Bottega 27, sono prodotti alimentari molto delicati con scadenze, condizioni di conservazioni particolari e spesso molto restrittive le quali non ci permettono di accettare il pagamento in contrassegno.
Inoltre non è possibile esercitare il diritto di recesso, ma a problematica fondata evidenziata dal cliente, il team di Bottega27 si pronterà ad assistere e provare in tutti i modi a risolvere la qualsiasi problematica riscontrata.
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Descrizione
Dal colore rosso rubino e sentori di more e ciliegia, in bocca morbido e deciso con un piacevole retrogusto acidulo, questo vino siciliano è l'ideale per accompagnare un primo piatto o un secondo di carne o per godersi, semplicemente, un momento di fresco e puro piacere sorseggiando un caratteristico vino di Sicilia.
Annata 2018
Bottiglia da 0,75 cl
CLASSIFICAZIONE DOC Sicilia
VITIGNO 70% Syrah 30% Nero d’Avola
GRADAZIONE ALCOLICA 13,0% - 14,0% in vol
TERRENO composizione tipo misto calcareo-argilloso
ALTIMETRIA circa 350 metri s.l.m.
FORMA DI ALLEVAMENTO spalliera a guyot
VENDEMMIA manuale tra la seconda e la terza decade di settembre
VINIFICAZIONE lunga macerazione a temperatura controllata con successiva pressatura soffice delle vinacce
MATURAZIONE in acciaio a temperatura controllata
AFFINAMENTO in bottiglia
TEMPERATURA DI SERVIZIO 16° - 18° C
LA STORIA DEL VINO
Elegante, sontuoso, equilibrato, senza dubbio il re dei vitigni autoctoni a bacca rossa della Sicilia, il Nero D’avola fino a pochi anni fa veniva chiamato Calabrese.
Sebbene la sua presenza in Sicilia sia documentata fin dall’antichità, molto probabilmente fu importato dai fenici, le prime fonti scritte che parlano di questo vitigno risalgono alla fine del 1500, ed il primo studioso a scriverne fu il botanico Francesco Cupani che si riferì al vitigno con il sinonimo “Calabrese”. A questo proposito esistono varie ipotesi sull’origine del nome: alcuni affermano che tragga le sue origini da Caluria, isola e città greca in cui si coltivava l’uva calauris. Altri che si tratti semplicemente dell’italianizzazione della parola composta “calaulìsi”, formata dall’unione di “calea” (uva in Siciliano antico) e “aulìsi” (ossia originaria di Avola). Ma la più originale ci porta alla parola “cala-brese” da ricondurre a motivi strettamente commerciali. In passato, infatti, gli esportatori di vini siciliani in Francia trovavano più facile venderli come vini calabresi, che in quel tempo erano decisamente più famosi ed apprezzati.
Le origini del vitigno Syrah sono piuttosto controverse. Molti sostengono che questo vitigno provenga dalle zone dell’antica Persia, in particolar modo dalla città di Schiraz, da cui prenderebbe il nome. Un’altra leggenda narra che derivi invece da Syracousai (antica città di Siracusa), quando l’allora imperatore romano Marco Aurelio Probo, volle importare dei vitigni locali direttamente dall’Egitto fino alle Gallie, ma il vitigno fu invece piantato lungo il tragitto, appunto presso la città siciliana.
Un’ultima ipotesi, più tardiva, lo dà nella Francia meridionale del XIII secolo, nella zona del Tain-l’Hermitage (Rodano-Alpi), ma pur sempre importato dal Vicino Oriente ad opera dei Crociati e, in particolare, del cavaliere templare Henri Gaspard de Sterinberg.
Le prime testimonianze dello Syrah in Italia risalgono al 1828, grazie al mantovano Acerbi, uno dei più importanti ampelografi italiani. Alla fine dell’800 lo Syrah era presente in quasi tutte le regioni italiane.
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